Il sottoscritto ........, residente nel mondo reale a ........., nato a ..... il ........, proprietario di un dominio in rete, inteso come luogo in cui intende acquisire un'identità di cittadino virtuale, segnala l'impossibilità a procedere, in tale intento, per mancanza di adeguati interlocutori virtuali, sia nel settore pubblico che nel settore privato.
Tale impossibilità, e il danno alla cittadinanza che essa ha già prodotto e produrrà ancora, in termini di capacità creativa delle persone, quindi in termini di innovazione, richiedono la revisione (in un'ottica da cittadino) e l'attuazione (con il coinvolgimento proattivo del cittadino) dei provvedimenti previsti dal modello A2C (Administration2Citizen) ... fonte: commento di Massimo Melica al seguente post sulla rete sociale Innovatori ...
art. 2 (Finalità e ambito di applicazione) del Codice dell'Amministrazione digitale (Decreto legislativo 5 marzo 2005, n. 82) che recita al primo comma:
1. Lo Stato, le Regioni e le autonomie locali assicurano la disponibilità, la gestione, l'accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dell'informazione in modalità digitale e si organizzano ed agiscono a tale fine utilizzando con le modalità più appropriate le tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Un grazie a Gigi Cogo per l'opportunità di pubblicare sul suo Blog .. con il dovuto rispetto e la preghiera di contribuire a indirizzarne contenuto e obiettivo .. questa bozza d'istanza di cittadinanza digitale .. da ampliare e completare progressivamente.
(Continua ...)
4 commenti:
Bravo Luigi, aderisco. La creatività al potere. Ora o mai più!
Grazie Federico.
Posso sperare che la tua adesione si esprimerà in un aiuto a riassumere in tre righe questa conversazione? ;-)
Luigi, come sempre, i tuoi spunti sono interessantissimi.
Ritengo però opportuno chiarire alla PA che quello che chiedi non è un "favore" ma un tuo diritto così come previsto dall'art. 3 del CAD (diritto dei cittadini all'uso delle tecnologie).
Ne ho parlato qui http://www.pubblicaamministrazione.net/leggi-e-norme/articoli/474/le-government-eegrave-un-diritto.html
e sul mio blog.
La differenza mi sembra rilevante: se la PA non ti consente l'esercizio di un diritto puoi inchiodarla alle sue responsabilità.
Ernesto, ho commentato il tuo blog;
mi sono dato da solo un ottimo spunto per farla finita .. con questa (mia) intenzione di rivolgere alla PA un'istanza di cittadinanza virtuale ;-)
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